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19 giugno 2025 • 3 minuti di lettura
Multiculturalità al lavoro: storie e dati dal mondo aziendale
La presenza di persone con background culturali diversi è oggi una realtà sempre più centrale per il mondo del lavoro e per la crescita delle imprese.
Secondo i dati ISTAT, al 1° gennaio 2025 gli stranieri regolarmente residenti in Italia sono oltre 5 milioni, pari al 9,2% della popolazione totale, con un incremento del 3,2% rispetto al 2024. Di questi, quasi 2,4 milioni sono lavoratori attivi, rappresentando oltre il 10% della forza lavoro nazionale (dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali). Eppure, la valorizzazione della diversità culturale resta spesso marginale nelle politiche aziendali.
Secondo un’analisi di McKinsey & Company, le imprese con una forza lavoro eterogenea registrano fino al 39% di probabilità in più di superare la redditività media del proprio settore, con un impatto potenziale stimato in 120 miliardi di euro sul PIL europeo.
A confermare questo scenario è lo studio recentemente pubblicato da Valore D, “Multiculturalità al lavoro. Storie e dati dal mondo aziendale”, che restituisce un quadro puntuale del tessuto produttivo italiano. Il report, costruito su un ampio campione di imprese, incrocia dati, esperienze dirette e contributi di esperti provenienti da ambiti diversi, mostrando come le differenze culturali siano ancora poco considerate rispetto ad altri temi, come il genere o l’età.
Tra gli ostacoli principali evidenziate, emergono le barriere linguistiche, l'assenza di strumenti per mappare correttamente la composizione interna delle persone e la complessità nella gestione quotidiana delle differenze religiose e culturali. In particolare, la conoscenza della lingua italiana si conferma spesso un prerequisito fondamentale, che può però limitare l’accesso e lo sviluppo professionale di molte persone straniere.
Per rispondere a queste criticità, la ricerca propone una roadmap pratica che aiuti le aziende a orientarsi. Articolata in sei aree tematiche, si basa su esigenze reali emerse dal confronto con le imprese associate e offre indicazioni operative per creare contesti professionali più aperti e consapevoli delle differenze.
Il nostro contributo
Abbiamo collaborato al progetto di Valore D con un’analisi integrata degli aspetti legali, giuslavoristici, fiscali e operativi legati alla gestione della diversità culturale nei luoghi di lavoro. Il nostro team ha approfondito il quadro normativo nazionale e internazionale contro le discriminazioni, lo status giuridico delle persone migranti, i percorsi per il riconoscimento delle qualifiche professionali e le misure fiscali a sostegno dell’inserimento lavorativo.
L’obiettivo è stato offrire un supporto concreto alle aziende, mettendo a disposizione strumenti utili per orientarsi nel quadro regolatorio e trasformare i principi di equità e rispetto in pratiche applicabili: dalla revisione dei processi di selezione alla definizione di policy sensibili alle differenze culturali e religiose.
Abbiamo inoltre contribuito al case-study del progetto UNHCR “Welcome – Working for Refugee Integration”, un’iniziativa che dimostra come la collaborazione tra imprese e società civile possa generare approcci efficaci all’inserimento lavorativo.
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