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24 maggio 20246 minuti di lettura

Nominati tre nuovi giudici UPC in Germania: la parola ai colleghi tedeschi

A fronte dell’incremento dei procedimenti, l’UPC ha di recente nominato tre nuovi giudici che presteranno servizio presso le divisioni locali di Monaco di Baviera (si tratta, segnatamente, della dott.ssa Ulrike Voß, già attiva presso la divisione Centrale di Monaco, e del dott. Daniel Voß) e di Mannheim (si tratta del dott. Dirk Böttcher).

Abbiamo commentato la notizia con David Kleß, senior associate che si occupa di contenzioso brevettuale presso la sede di Monaco di DLA Piper e che trascorrerà alcuni mesi con noi presso la sede di Milano.

1) David, a quasi un anno dall’inaugurazione dell’UPC la Germania è il Paese che attira il maggior numero di procedimenti; quanto alla lingua, il 45% dei casi sono stati instaurati in lingua tedesca, mentre il 48% in lingua inglese. La Germania sta quindi giocando un ruolo centrale nel nuovo sistema. Come avete vissuto questa evoluzione nel mondo del contenzioso brevettuale? Tu e il tuo team siete stati coinvolti personalmente in qualche procedimento innanzi all’UPC?

A mio avviso, all'inizio, ci si poteva ragionevolmente aspettare che il maggior numero di procedimenti sarebbe stato instaurato in Germania. Ciò, semplicemente perché la Germania era anche il Paese europeo con il più alto numero di azioni di contraffazione di brevetto prima che UPC divenisse operativo. Anche per questo motivo, gli studi legali più attivi nei contenziosi brevettuali sono tutti fortemente rappresentati in Germania, così come DLA Piper. Per coloro che esercitavano in Germania prima dell'inizio dell'UPC c'era anche un certo incentivo ad instaurare procedimenti dinnanzi alle divisioni locali tedesche, dato che i giudici ad esse assegnati erano già noti e rispettati dai professionisti del settore. Presumo in ogni caso che nei prossimi mesi e anni ci sarà una maggiore ridistribuzione dei casi tra i diversi Paesi.

Per quanto riguarda la lingua, si è già registrata una tendenza, nell’ultimo periodo, ad instaurare sempre più procedimenti in lingua inglese, e mi aspetto che ciò continui; ad un certo punto l'inglese sarà certamente la lingua prevalente. Il fatto che la lingua tedesca sia stata sovente scelta come lingua dei procedimenti può essere in parte dovuto al fatto che la possibilità di cominciare un procedimento in inglese è stata riconosciuta dalle divisioni tedesche un po’ dopo l’entrata in funzione del sistema. Inoltre, dal momento che i difensori tedeschi sono la maggioranza in questo momento, alcuni colleghi potrebbero aver bisogno di abituarsi prima di instaurare i procedimenti in inglese. In futuro l'inglese dovrebbe però essere la lingua prescelta almeno nei grandi contenziosi, tenuto conto anche del fatto che richiede molte meno traduzioni.

Noi di DLA Piper Germania siamo già stati coinvolti in diversi procedimenti, tanto di validità quanto di contraffazione, nonché richieste di misure cautelari. Abbiamo anche partecipato ad alcune prime udienze presso il Tribunale di primo grado e presso la Corte d'Appello, e siamo felici di poter affermare che i giudici stanno facendo del loro meglio per garantire procedimenti di elevata qualità sia in tedesco sia in inglese. Abbiamo anche avuto la grande opportunità di avvalerci dei nostri colleghi internazionali per collaborare su alcune di queste questioni. In particolare, i miei colleghi italiani si sono di recente coordinati con il team tedesco e hanno congiuntamente rappresentato un cliente nell’ambito di procedimento cautelare innanzi alla divisione locale di Monaco, conclusosi poi con un accordo transattivo tra le parti.

2) Sulla base del carico di lavoro, a tuo avviso era necessario aumentare il numero dei giudici in Germania?

Dopo il primo anno di attività dell'UPC, ritengo che il carico di lavoro generale dei giudici sia ancora ragionevole. In alcuni casi si sono verificati dei ritardi, spesso però dovuti non tanto al carico di lavoro, quanto al fatto che il nuovo sistema ha richiesto del tempo aggiuntivo per capire come implementare al meglio alcune procedure.

In ogni caso, l'UPC ha già affrontato il problema con la nomina di nuovi giudici presso le divisioni locali di Monaco e Mannheim. Dal mio punto di vista, questo è un buon segno e dimostra che l'UPC sta monitorando attentamente il carico di lavoro delle diverse divisioni ed è pronto ad intervenire, se necessario, per garantire la massima efficienza della Corte. Pertanto, siamo fiduciosi che il carico di lavoro possa essere gestito in modo tale da rispettare i tempi previsti per l'emissione delle decisioni di merito entro circa 12 mesi.

3) Conosci i giudici che sono stati nominati? Da dove provengono e qual è la loro esperienza precedente?

Come i precedenti giudici nominati per la divisione locale di Monaco, i nuovi giudici Daniel Voß e Dirk Böttcher sono entrambi giudici tedeschi esperti, attivi e rispettati dai professionisti del settore. Il giudice Daniel Voß presiede una delle tre sezioni che si occupano delle azioni per contraffazione di brevetto presso il Tribunale Regionale di Düsseldorf, che è ad oggi la sede tedesca che conta il maggior numero di procedimenti per contraffazione. Il giudice Böttcher, invece, presiede il tribunale regionale di Mannheim, a sua volta particolarmente coinvolto in contenziosi brevettuali. Pertanto, entrambi i nuovi giudici sono molto preparati in materia di contraffazione brevettuale e hanno una grande esperienza. Ci aspettiamo che sia le decisioni che la gestione dei casi saranno di alto livello, come già dimostrato dagli altri giudici. Quanto alla giudice Ulrike Voß, la sua nomina alla divisione locale di Monaco si aggiunge a quella alla divisione centrale di Monaco; è anche presidente del Tribunale regionale superiore di Düsseldorf, che è la corte competente a giudicare sulle impugnazioni delle decisioni rese dal Tribunale regionale di Düsseldorf. Si tratta dunque anche in questo caso di persona estremamente esperta nel settore.

In generale, credo che in futuro sarà interessante vedere se la distribuzione dei casi tra le diverse divisioni locali rimarrà sbilanciata come lo è ora, con l'UPC che in qualche misura alimenterà questo squilibrio nominando ulteriori nuovi giudici, oppure se verrà fatto uno sforzo specifico per garantire una distribuzione più equa tra le diverse divisioni locali (e regionali).

4) La Divisione Centrale di Milano inizierà a operare dalla fine di giugno 2024. Pensi che questo porterà a una ridistribuzione dei casi e a un più ampio coinvolgimento dell'Italia nelle controversie UPC?

La speranza è che l’inaugurazione della Divisione Centrale di Milano aumenti ulteriormente la capacità di Milano di attrarre contenziosi brevettuali. Certamente Milano tornerà ad essere un punto di riferimento per tutti. Credo che ad oggi alcune opportunità per lo sviluppo del ruolo dell'UPC, ma forse anche per alcuni clienti, siano state perse a causa dell'estrema concentrazione dei casi nelle divisioni locali tedesche.

Dal punto di vista pratico, l’entrata in funzione della Divisione Centrale di Milano non avrà probabilmente un effetto immediato sulla ridistribuzione. Tuttavia, spero che questo possa essere l'inizio di un approccio più europeo al sistema UPC. Siamo certamente impazienti di vedere cosa succederà in futuro e siamo entusiasti di qualsiasi opportunità che ci consentirà, come DLA Piper, di mettere a disposizione le nostre competenze italiane e tedesche per assistere al meglio i nostri clienti.