UPC: il termine per il deposito della comparsa può essere differito nell'attesa della definizione di un procedimento EPO

Il 15 gennaio scorso, nell'ambito di una vertenza avente ad oggetto la pretesa contraffazione di due brevetti relativi a dispositivi di protezione per motociclisti, che vede coinvolti anche alcuni professionisti di DLA Piper, la Divisione locale di Milano ha concesso il differimento del termine per il deposito della comparsa di costituzione di una delle convenute per attendere l'esito del procedimento innanzi al Boards of Appeal dell'EPO, avente ad oggetto uno dei titoli azionati.

Segnatamente, considerato che la decisione d'appello dell'EPO è prevista per il 13 febbraio 2025, la convenuta aveva chiesto alla Corte di differire al 27 febbraio il termine per il deposito della comparsa. Ciò, secondo l'istante, avrebbe consentito un miglior coordinamento dei due procedimenti.

Tra i motivi a sostegno della richiesta, la convenuta aveva altresì ricordato che l'UPCA e le Rules of Procedure prevedono la facoltà della Corte di sospendere il procedimento in pendenza di un giudizio di opposizione avanti all’EPO, a condizione che si possa ragionevolmente ritenere che la decisione dell'ufficio europeo venga emessa in tempi rapidi. Un'applicazione analogica del principio, dunque, avrebbe dovuto consentire un breve rinvio del termine per la costituzione, per altro meno pregiudizievole per l'attrice e per i tempi del procedimento rispetto alla sua sospensione.

La Judge rapporteur, tenuto conto anche del generale principio di efficienza dei procedimenti, ha accolto la richiesta, differendo il termine per la costituzione della convenuta.

In particolare, a suo avviso, il differimento richiesto garantisce una maggiore efficienza procedurale giacché, da un lato, evita di sospendere il procedimento e, dall'altro, consente di attendere l'imminente decisione dell'EPO, sulla quale sarà comunque facoltà di tutte parti prendere posizione, nel rispetto del principio del contraddittorio.